Il mondo relazionale cambia significativamente nel corso dell’adolescenza: i ragazzi tendono a richiedere maggiore autonomia dalla famiglia mentre assumono centralità le relazioni esterne ad essa; il gruppo dei coetanei, la cerchia di amici, diventa il luogo fondamentale dove si interagisce, ci si confronta e ci si identifica, strutturando la propria identità. In questo contesto molti giovani possono trovarsi in difficoltà e manifestare vero e proprio disagio nella relazione con i coetanei o con i genitori.

Lo studio si occupa di:

• CONSULENZA E SUPPORTO PSICOLOGICO PER L’ADOLESCENTE

Le amicizie giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale dei ragazzi: permettono di sentirsi speciali e apprezzati da qualcuno di esterno al nucleo familiare.
Essere invitato alle feste, essere riconosciuto, chiamato e cercato dai coetanei è ciò che un adolescente desidera. Quando questo non accade, il giovane si trova spaesato, pieno di dubbi su di sé e può sviluppare difficoltà relazionali concrete: estrema timidezza e tendenza all’isolamento, conflittualità con gli adulti di riferimento, problematiche e dubbi nella sfera sessuale, possono creare particolare disagio e sofferenza. In questi casi un percorso di supporto psicologico può aiutare l’adolescente a comprendere i fattori che intervengono nella propria situazione di difficoltà e a mobilitare le risorse necessarie per affrontarla, lavorando sulla comunicazione efficace, lo sviluppo dell’autostima, la gestione delle emozioni e le abilità di risoluzione dei conflitti.

• CONSULENZA E SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

Le trasformazioni che l’adolescente attraversa apportano un enorme cambiamento all’interno dell’intera famiglia che deve trasformarsi e trovare nuovi equilibri. Spesso i genitori in questa fase non riconoscono più i loro figli e cominciano a chiedersi cosa sta succedendo e cosa devono fare, fino a sentirsi impotenti di fronte all’adolescente che, impegnato nel processo di individuazione di sé “rinegozia” la sua posizione all’interno della famiglia verso una più ampia libertà decisionale. La reazione familiare alla “dichiarazione di indipendenza” del figlio potrebbe essere punitiva e critica, nel tentativo di preservare l’equilibrio stabilito nell’infanzia, aumentando la conflittualità, o distaccata e noncurante, rischiando di lasciare il ragazzo privo delle linee guida e dei riferimenti solidi di cui ha bisogno in un periodo per lui complesso.

In questo periodo di importante riorganizzazione delle relazioni la genitorialità può quindi aver bisogno di essere sostenuta. Il percorso di sostegno alla genitorialità in questa fase si propone di:

• Accogliere e supportare i dubbi dei genitori, per dare significato ai rapidi cambiamenti e trovare strategie efficaci per affrontare i compiti evolutivi.

• Comprendere l’importanza e il significato del conflitto: l’assenza di conflitti suggerirebbe una difficoltà nei processi di individuazione del figlio, tensioni troppo accese evidenzierebbero una difficoltà dei genitori di utilizzare uno stile relazionale adatto alla fase evolutiva in atto, mentre una conflittualità moderata sembrerebbe necessaria per la maturazione dell’adolescente e la promozione di cambiamenti desiderabili.

• Individuare strategie educative adeguate per la crescita dei figli e per la relazione con essi, verso una “protezione flessibile” ed una “educazione autorevole”: questo stile relazionale fornisce al figlio un equilibrio ottimale fra controllo e autonomia, offrendogli l’opportunità di sviluppare la capacità di autodeterminazione (tramite valorizzazione del suo punto di vista e contrattazione delle regole) e fornendo allo stesso tempo gli standard, i limiti, le linee guida di cui ha bisogno.