Sono una psicologa e psicoterapeuta in formazione presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva a indirizzo costruttivista relazionale dello Studio Torinese di Psicologia Cognitiva (STPC).
Mi sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Piemonte (n° 10499) dopo aver conseguito nel 2020 la Laurea Magistrale con lode in Psicologia Clinica all’Università di Bologna, con una tesi di ricerca che ha indagato le associazioni tra lo stato affettivo dei genitori pochi mesi prima della nascita e il loro adattamento psicologico nel periodo postpartum, allo scopo di individuare potenziali precoci fattori di rischio per il benessere familiare.
Ho svolto poi la mia attività formativa post laurea presso l’Ambulatorio di Psicologia Area Adulti del Distretto Sanitario di Novi Ligure, dove ho approfondito l’utilizzo di strumenti utili alla psicodiagnosi. Tutt’oggi continuo a collaborare con l’ambulatorio come psicologa specializzanda, occupandomi principalmente di supporto psicologico.
Nel 2022 ho lavorato come psicologa presso la Comunità Terapeutica Riabilitativa per Minori “Corte Carcare Neomesia” di Carcare (SV), dove sono venuta a contatto con il disagio adolescenziale, occupandomi di sostegno psicologico individuale e di gruppo per i ragazzi e della gestione dei rapporti con i Servizi coinvolti nella presa in carico e con i nuclei familiari dei minori.
Da circa un anno lavoro come terapista A.B.A. con bimbi con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e mi sto formando in quest’area.
Mi sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Piemonte (n° 9301) dopo aver conseguito, nel 2018, la Laurea Magistrale in Scienze del Corpo e della Mente presso l’Università degli Studi di Torino, con una tesi a sostegno dell’origine evoluzionistica dell’omosessualità.
Ho svolto la mia attività di formazione post laurea presso il Dipartimento di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, dove ho svolto attività di affiancamento durante la diagnosi e la terapia delle demenze, e in seguito presso il Dipartimento di Psicologia Infantile, dove ho avuto modo di venire a contatto con numerose realtà territoriali.
Nel 2021 ho conseguito un Master riconosciuto dal MIUR riguardante i Disturbi Specifici dell’Apprendimento e una certificazione RBT per l’intervento nel Disturbo dello Spettro Autistico.
Nel 2021 e 2022 ho lavorato come psicologa presso lo studio “360° Psicoterapia-Pedagogia-Formazione” di Alessandria, dove ho svolto attività didattico educative rivolte a ragazzi frequentanti la scuola secondaria di I grado.
Nell’anno scolastico 2022/2023 ho vinto il bando come Psicologa Scolastica e ho operato presso lo sportello della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto S. Pertini di Ovada, dove da tre anni lavoro come insegnante di sostegno all’interno del plesso della scuola primaria “Padre Andrea Damilano”.
“La Nuvola” lavora con l’appoggio e la collaborazione dello studio psicoeducativo “Karabà” della collega Maria Chiara, che abbiamo incontrato circa un anno fa e che ci ha coinvolte con la sua professionalità, passione e delicatezza nella terapia ABA applicata all’autismo, di cui si occupa da tempo insieme ad Ivana, neuro psicomotricista dell’età evolutiva.
Il nostro approccio ai disturbi del neurosviluppo si intuisce nel nome che Maria Chiara ha scelto per la sua attività: il lungometraggio animato “Kirikù e la strega Karabà” racconta del viaggio del piccolo Kirikù, bimbo nato in un villaggio africano che vive da tempo nel terrore a causa della perfida strega Karabà che ha divorato tutti gli uomini, e ha fatto prosciugare la sorgente d’acqua del villaggio. Kirikù non ha paura e annuncia di voler partire per sfidare la strega e il segreto della sua perfidia, che nessuno riesce a comprendere. Dopo aver superato ostacoli e pericoli, Kirikù raggiunge finalmente il Saggio della Montagna, che gli rivela la verità: Karabà non ha mai mangiato uomini e non è malvagia, fa del male perché soffre, ha una spina avvelenata nel corpo. Kirikù entra nel palazzo di Karabà, riesce ad avvicinarla e a toglierle la spina. Ora Karabà non soffre più, bacia Kirikù e lui diventa grande. La comprensione empatica della “cattiveria” della strega consente la sua conversione e la rinnovata serenità dell’intero villaggio. La fiaba simboleggia al meglio quanto sia difficile comprendere e vedere “le spine” che possono nascondersi dietro le difficoltà e i comportamenti disfunzionali dei bimbi che soffrono di un disturbo: scopo del nostro lavoro è aiutare a comprenderli e a smorzare qualche spina, per far sì che la serenità torni a scorrere nel villaggio.
Sono una psicologa e Analista del Comportamento. Ho conseguito la Laurea in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica presso l’Università di Padova e sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto (sez. A numero 10197).
Ho svolto parte della mia formazione presso il Laboratoire Psychologie de la Perception (LPP) di Parigi e un’altra parte a Padova presso una struttura che ospitava madri con bambini e minori non accompagnati.
Dal 2011 mi occupo di problemi comportamentali nell’infanzia e di sostegno alla genitorialità.
Dal 2018 mi occupo di Terapia A.B.A e nel 2022 ho conseguito il Master Universitario in Applied Behavior Analysis presso il Consorzio Humanitas di Roma.
Sono una Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva iscritta all’ordine delle professioni sanitarie (n. 104) ed Assistente Analista del Comportamento BCaBA®.
Dopo la laurea, nel 2011, mi sono dedicata a lavorare come terapista ed educatrice di sostegno con formazione nell’Analisi del Comportamento Applicata con bambini con diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Ho proseguito la mia formazione in questo ambito e, nel 2017, ho frequentato la Behavioral Course Sequence for BCaBA con l’Università del North Texas. Al termine del mio percorso ho superato l’esame per ottenere la certificazione con il BACB, ente che forniva criteri di alta qualità rispetto alla formazione dei professionisti nell’ambito dell’analisi del comportamento (A.B.A.). Durante gli studi del master ho iniziato ad
occuparmi di progettare e supervisionare gli interventi riabilitativi su bambini e ragazzi, attività che continuo a svolgere tutt’ora. Attualmente collaboro con centri, studi privati e cooperative nella presa in carico di bambini con diagnosi. Mi occupo, infine, di formare professionisti, insegnanti e famiglie rispetto alle strategie di intervento supportate dalle ricerche scientifiche più recenti.
Secondo quanto definito dalla legge n. 56 del 18 febbraio 1989 sull’Ordinamento della professione di psicologo, “La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità”, definizione che sembra quasi spontaneamente far sorgere domande come “e quindi??” Tralasciando qui definizioni e considerazioni storico-teoriche, abbiamo pensato di introdurre chi è e cosa fa lo psicologo partendo da ciò che lo psicologo non è, nel tentativo di sfatare alcuni miti che spesso circondano la sua figura.
“Lo psicologo è per i matti!”
Chi va dallo psicologo in realtà non è una persona diversa da noi o da te che stai leggendo. Solo una parte di coloro che vi si rivolgono soffre di gravi disturbi psichici, mentre la maggior parte riporta problematiche circoscritte in particolari momenti nel corso della vita (un evento stressante, un momento di crisi, una difficoltà emotiva o una fatica relazionale) che tutti noi possiamo attraversare e dai quali possiamo uscirne più velocemente (e perché no anche cresciuti!) con un aiuto qualificato. Non dimentichiamo che anche chi sta bene può contattare lo psicologo per conoscere meglio qualche parte di sé ed aumentare il suo benessere.
“Lo psicologo è per i deboli e io posso farcela da solo!”
Certo, cercare soluzioni ai propri problemi in autonomia è salutare, ma a fronte di ripetuti tentativi ricorrere ad un aiuto qualificato potrebbe aiutarci a uscire dall’impasse. È bene inoltre sottolineare quanto crediamo che riconoscere disagi e limiti personali (piuttosto che attribuirli ad altri o ad eventi esterni) sia in realtà un grande atto di forza e di coraggio.
“Io sono fatto così, cambiare è impossibile!” “È impossibile risolvere i problemi concreti solo parlando!”
Molte persone pensano di essere nate o cresciute con un determinato carattere e di non avere quindi diverse alternative di pensiero e comportamento. In realtà, nella maggior parte dei casi, abbiamo il potere di regolare le nostre reazioni e i nostri comportamenti e di assumerne la responsabilità. Certo, non possiamo risolvere problemi o cancellare eventi (sì nemmeno lo psicologo può farlo), ma, grazie al lavoro su noi stessi, possiamo ridefinirli e modificare il modo che nel qui e ora abbiamo di pensarli e di reagirvi. Il linguaggio non serve infatti solo per descrivere la realtà, ma è il mezzo attraverso cui essa viene costruita; parlare con un altro qualificato e significativo può quindi aiutarci a cambiare il modo con cui attribuiamo significato al mondo, modificando di conseguenza i nostri atteggiamenti e comportamenti verso di esso.
“Perché rivolgersi allo psicologo quando posso parlarne con un amico?”
La differenza sta nel fatto che la natura delle due relazioni è completamente diversa. Lo psicologo non è coinvolto in dinamiche affettive con il paziente ed è quindi possibile parlargli di tutto senza il timore di complicare situazioni o rapporti quotidiani. Mentre il paziente è concentrato su di sé, lo psicologo è anch’egli concentrato unicamente sul paziente e crea uno spazio privo di giudizio utile all’esplorazione e al cambiamento. Infine lo psicologo possiede competenze e strumenti specifici utili ad affrontare determinate difficoltà che non sempre un amico possiede.
“Lo psicologo è come un dottore, è il medico della mente!”
Psicologia in realtà è molto di più di una medicina della mente o di una cura della patologia mentale e il ruolo che lo psicologo assume è molto diverso da quello del medico. Di fronte al medico si presenta un paziente, portatore di un malessere di cui ignora le cause ed è il medico l’unico in grado di far luce sulla vera natura del suo male, a fare una diagnosi e a progettare l’intervento e la cura. Lo psicologo non dà prescrizioni al paziente, non offre ricette precostituite, ma si propone come un attivatore di energie, risorse e pensieri già presenti nella persona. Lo psicologo spiega, nel senso che aiuta la persona a “districare” o “togliere le pieghe” dal groviglio che possono assumere i suoi pensieri, rimanendo un passo indietro, rinunciando ad insegnare “il modo giusto di” ma accompagnandola perché arrivi in autonomia alle sue soluzioni, tracciando il percorso che andrà ad intraprendere.
In conclusione quindi, lo psicologo non prescrive soluzioni, non cerca di “guarire” la persona, ma si concentra sulla sua naturale disposizione alla trasformazione e alla crescita, con il presupposto che sia lei la maggior esperta di sé stessa e della sua vita e portatrice dunque della sua verità. È quindi la persona l’attore del cambiamento, è lei che affronta la fatica del mettere in discussione la propria visione della realtà ed è lei che ne riceverà i diretti benefici in termini di benessere e crescita personale.
Consapevoli di questo nostro ruolo, ci occupiamo quindi non solo di disagio, ma di prevenzione, formazione e promozione del benessere, lavorando con bambini, adolescenti ed adulti.
Alessia Albani | P.IVA 02706550064 | Privacy Policy – Cookie Policy – Note legali